La tela, dal titolo “Sacralità violata”, rappresenta in primo piano il pianeta terra, arido e infilzato da una carreggiata a forma di spada. Schiacciato dalla mancanza di sfumato affiora lento dal campo inferiore della tela e si mostra allo spettatore nella sua sfericità come una ostia eucaristica, spiccato da un mare innaturale e grigio.
Sul fondo a sinistra la veste di un vescovo sottolinea la sacralità della madre terra violata da un “positivismo” minaccioso, miope, al servizio dei pochi.
Sanguisughe voraci muovono senza sosta la bigia strada sino al nucleo della terra ad esaurire le ultime risorse vitali. Alle spalle un colletto bianco, dai profili mossi e spettrali, sovrastato da una croce di grattacieli, che simbolizzano il futuro martirio, fissa lo sguardo del fruitore all’esterno della scena e presenta con indifferenza i contenuti visivi. Due comignoli simili a cipressi conferiscono alla composizione una macabra aura, silente e di liturgica memoria.
In collezione privata
Sacredness violated
The painting, titled “Sacredness violated,” is in the foreground planet earth, dry and skewered by a sword-shaped track. Crushed by the lack of gradient emerges slowly from the field under canvas and shows the viewer in its spherical shape as a wafer of the Eucharist, and marked by a sea unnatural gray.
On the bottom left the robe of a bishop emphasizes the sacredness of mother earth violated by a “positivism” threatening, short-sighted, in the service of a few.
Voracious leeches move relentlessly gray road until the core of the earth to run out the last vital resources. Behind a white collar, from wavy and spectral profiles, high-rise topped by a cross, symbolizing the future martyrdom, gaze of the viewer outside the scene and shows indifference visual content. Two cypress trees like chimneys give the composition a macabre atmosphere, silent and liturgical memory.
Opera presentata al Premio Internazionale Letterario-Artistico
“La Piazzetta” XII edizione 2011
Premiata con il secondo premio