Le maschere di Pio Mastrogiacomo
Le Maschere di Pio Mastrogiacomo presentano una rassegna di “profili umani”. Ispirato all’Entrata di Cristo a Bruxelles di Ensor, con la sua rappresentazione satirico-grottesca ed ironica della società borghese, l’Autore in questo bassorilievo non intende rappresentare le “maschere” per la loro apparenza precaria ed effimera, bensì ciò che esse celano. La Sua vuole essere un‘opera di “smascheramento” dell’individuo, cogliendo la mostruosità dell’anima, come si mostra in verità, senza nessun maquillage moralistico di tipo convenzionale o di opportunità.L’opera è stata realizzata a Bormio dove si recò per lavoro con la famiglia nel 1988. Dopo un restauro, ancora in fase di ultimazione, infatti, è in fase di ripristino la scritta in maiolica “W la sociale”, l’opera viene presentata per la prima volta al pubblico in questo blog. Settantasei le maschere in terracotta che completano il “mosaico umano”, foggiate una per una con modi decisi e sicuri, con cui l’Artista dà forma e materia all’essenza di diverse persone, L’Autore vuole esorcizzare le brutture della “sociale” mostrandole per quelle che sono. Come i popoli africani cercavano di allontanare il male e il terrore della natura con le loro maschere, così l’Autore rappresenta “l’anima cattiva” per liberarsene. Come un indagatore di impressioni e di emozioni, esibisce le diverse sfumature dell’animo, catturate nella vita di tutti i giorni, sempre più simile ad un caos dove a dominare è la legge dei più “forti”. Molte le tipologie che emergono come esseri deformi dall’ombra: ruffiani, ladri, faccendieri che nascondendosi dietro titoli altisonanti, di dirigenti, manager, economisti, ministri, primari, depauperano le coscienze e la democrazia. Di seguito, si procederà ad esaminare le Maschere di Pio Mastrogiacomo dividendole in gruppi e descrivendo le particolarità che esse celano.
The masks of Pius Mastrogiacomo
The Masks of Pio Mastrogiacomo present a review of “human profiles.” Inspired by the Entrance of Christ into Brussels of Ensor, with its satirical grotesque and ironic representation of bourgeois society, the author in this bas-relief is not intended to represent the “masks” for their appearance precarious and ephemeral, but what they conceal . His wants to be a work of “unmasking” of the individual, taking advantage of the monstrosity of the soul, as shown in truth, no makeup moralistic conventional or opportunity. The work was carried out in Bormio where he went to work with his family in 1988. After a restoration, which is still being finalized, in fact, is in the process of restoring the word majolica “W the social”, the work is presented to the public for the first time in this blog. Seventy-six masks in earthenware that complete the “human mosaic”, fashioned one by one with bold and confident manner with which the artist gives form and substance to the essence of several people, The author wants to exorcise the ugliness of the “social” showing for those that are. As the African people tried to ward off evil and terror of nature with their masks, so the author is the “bad blood” to get rid of. As an investigator of impressions and emotions, exhibits different shades of the soul, captured in the life of every day, more and more like a mess which is to dominate the law of the “strongest”. Many types that emerge from the shadows as freaks: pimps, thieves, crooks that hide behind high-sounding titles of executives, managers, economists, ministers, primary, deprive the consciences and democracy. Below, we will proceed to examine the masks of Pio Mastrogiacomo dividing them into groups and describing the characteristics that they conceal.
sito web www.piomastrogiacomo.it