Complicità rivali
Il dipinto trae ispirazione dall’immagine nota del boia dell’ISIS (2015). Il jihadista viene collocato su un suppedaneo che richiama la Kaaba, il luogo più sacro all’Islam, qui interpretata come un contenitore di sangue che fuoriuscendo genera un fiume dall’andamento elettroencefalografico. L’immagine è potente e terribile al contempo e induce nell’osservatore un senso di gelo al ricordo delle vittime del terrorismo islamico. Ai suoi lati due colletti bianchi: sulla destra una figura smilza, allungata, dall’apparenza instabile, quasi liquida, congiunta da un fumo nero al jihadista in primo piano, la seconda a sinistra, monumentale nella sua solidità, sembra una figura mitologica, per la sua ambiguità, con un busto umano ed una testa-barile sul quale posa il mezzo busto di un altro jihadista. I contorni offuscati dalla nebbia rendono quest’ultimo più evanescente come se appartenesse ad un passato di violenza non dissimile dai tempi moderni, il tutto presentato con un tono sacrale (sottolineato dalle tre aureole in prospettiva) e caustico che vuole sottolineare le oscure complicità tra poteri: religione, finanza, politica diventano strumento di governo e di morte. Il passato ed il presente si avvicendano perfezionando alleanze occulte per il controllo delle rispettive sfere di influenza mentre sanguisughe brulicanti, e spesso ignare delle alleanze di sistema, aspettano di essere reclutate.
Complications rival
The painting draws inspiration from the well-known image of the ISIS (2015). The jihadist is placed on a supper recalling Kaaba, the most sacred place in Islam, here interpreted as a blood vessel that flows out generates a river by the electroencephalography. The image is both powerful and terrifying at the same time and it causes the observer to feel a frost in the memory of the victims of Islamic terrorism.On its sides there are two white collars: on the right a shrill, elongated figure, with an unstable, almost liquid appearance, coupled with black smoke at the jihadist in the foreground, the second on the left, monumental in its solidness, looks like a mythological figure its ambiguity, with a human bust and a head-barrel on which it puts the bust of another jihadist. The foggy clouds make the latter more evanescent as if it belonged to a past of violence not unlike modern times, all presented with a sacral tone (emphasized by the three aura in perspective) and caustic that wants to emphasize the dark complicity between powers : religion, finance, politics become a tool of government and death. The past and the present evolve by perfecting hidden covenants for controlling their respective spheres of influence while bloody leprosys, and often unaware of system alliances, expect to be recruited.