Dopo un periodo di “pausa”, però di ricerca grafica, letture kafkiane e approfondimenti storici, si riprende a narrare, con colori e forme, il mistero e l’incubo di una società che si liquefa sempre di più nella “pazzia” quotidiana. Un liquame di ipocrisia, paura, angoscia in cui si dimena una parte del genere umano: politici, scrittori di un libro o poco più (i quali camminano libranti come unici depositari del SAPERE, che guardano dall’alto della loro mediocrità), millantatori, falsi messia, abbindolatori di professione, ruffiani, adulatori. Un viaggio tra gli anfratti dell’assurdità più buia.
Pasquale Mastrogiacomo