Contrapposti, l’uno di fronte l’altro, due mezzibusti si contendono un pianeta arido e desertico. Collocati lateralmente alla composizione rappresentano due visioni del mondo in perenne conflitto. Fusi con la rotondità del globo terrestre penetrano in profondità la crosta della terra condizionando la vita quotidiana dei popoli.
La tunica giallo ocra rappresenta il Medio Oriente con i deserti aridi ma ricchi di materie prime, il vestito accurato l’Occidente con i riverberi cinerini delle grande città. Due strade troncate indicano le agitazioni sempre più crescenti tra i due emisferi. L’autore mette in risalto il continuo confliggere di queste due ‘visioni’ che si confrontano distruggendo e ‘desertificando’ ogni forma di ‘vita’ (civiltà, pensieri, ideali, aspettative…). Da una parte l’integralismo religioso più bieco con le sue ‘prigioni mobili’ dall’altro la volontà delle multinazionali di trasformare intere nazioni in società per azioni. Un quadro che suscita riflessioni su questa crescente tensione in cui i particolari diventano tramite di una storia dimenticata, di un presente sempre più minaccioso e un futuro sempre più incerto. Uno sguardo sgomento affiora dalla terra, meravigliato e basito di tanta disumanità che ‘fluisce’ dalle ‘visioni’. Un desiderio circonda le due concezioni: un tramonto rosso che cala come un sipario su queste due proiezioni di morte. Un quadro terribilmente attuale, nonostante dipinto nel 2008 specchio di un’interazione tra popoli che antepongono interessi economici alla solidarietà interreligiosa. Volontà e azioni sempre più distruttive aleggiano e gravitano sul mondo, rese ancora più evidenti da due cieli grigi. Paradossi e incoerenze di fede si ergono su di esso. Una visione che ‘contrappone’ la ragione al torto, dove è difficile capire quale dei due personaggi raffigurati incarna l’uno o l’altro. Uno smarrimento tra i due aspetti. Un monito contro ogni forma di ‘contrapposizione’ tra due parti, due nazioni, etnie, popoli, religioni che crea odio e semina morte. Contro ogni guerra che trasforma gli uomini in ‘mummie viventi’ per l’esposizione a gas tossici e l’inalazione di gas chimici. Un quadro che visualizza le contraddizioni del nostro tempo attraverso un ‘ermetismo formale e cromatico’ che caratterizza lo stile dell’ Autore.