In collezione privata
Tre figure spuntano dai lati del quadro sovrapponendosi nei volti dividendo la composizione in tre registri, in ciascuno uno scenario differente si oppone all’altro. Le figure, collocate in modo non simmetrico, si propongono allo spettatore come rappresentanti di una nuova era, ognuno con un orizzonte da proporre alle future generazioni. I volti, simili a larve acquatiche con occhi grandi su una testa rotonda, sono infilzati da grattacieli dal profilo a tratti aguzzi. Alle spalle del personaggio centrale, si individua un cumulo di grattacieli obliqui addossati l’uno all’altro, come cristalli che spuntano da una roccia. Il colore cinerino di essi, in luce in primo piano, spento, oscuro in secondo, conferisce un’atmosfera cimiteriale all’insieme. L’uomo alla sua destra, con una camicia arancione irrigidito nella posa con una cravatta blu chiaro dal gusto discutibile, mostra una catena montuosa dalle punte acuminate, un diagramma pericoloso evidenziato ancora di più da un rosso denso e dal contrasto con il cielo grigio e minaccioso. Il personaggio alla sua sinistra, al di sotto della diagonale dello scheletro strutturale dell’opera, mostra un tramonto sanguinolente e si accompagna ad una figura ambigua quanto evanescente, che richiama lo strapotere dei colletti bianchi . Le labbra delle figure sono sostituite dagli stessi diagrammi che caratterizzano lo sfondo in alto, quasi fosse intenzione dell’autore mostrarci graficamente gli alti ed i bassi dello stato di salute della terra. Sulle sopracciglia delle mignatte contrassegnano il carattere intimo dei tre uomi. Individui sicuramente riprovevoli che, muovendosi nell’ombra infernale della propria coscienza, rovinano con la loro bramosia l’armonia perfetta della natura. Oscuri individui manifestamente insinceri che distruggono tutto e tutti pur di trarre benefici economici. Una costante nelle opere dell’autore è dar vita a quadri denuncia, fatti di una espressività “intelligente” dai colori accesi. Una “denuncia” che intende “scoprire” le incoerenze della nostra collettività.